Diario
diario di bordo 17: acqua sotto…speriamo non sopra!!!

I nostri amici del Centro rafting Dimaro ci hanno fatto trascorrere una super giornata sul fiume noce!

Ritrovati a Verona sud, siamo partiti con i pulmini a “tutta birra” per Dimaro. Durante il viaggio i ragazzi, nonostante l’iniziale euforia, hanno preferito ricaricare le pile schiacciando un pisolino!

Anche Daniela ed io avremo voluto seguire l’esempio dei ragazzi, ma Giorgio alla guida, faceva di tutto per tenerci sveglie 😀

appena arrivati dopo un bel pranzetto al sacco e la cioccolata rigenerante (offerta dal nostro Michi) eravamo pronti per l’avventura!

per fortuna il sole si è schierato dalla nostra parte, splendendo per tutto il giorno! (anche se avesse piovuto, avrebbe fatto lo stesso…tanto eravamo immersi nell’acqua 🙂 ).

Dopo aver indossato la muta, giubbottino, caschetto ed esserci muniti di pagaie siamo partiti per la discesa! I ragazzi non smettevano di dire quanto fosse bello e divertente, ma soprattutto, remavano con tutte le loro forza quando l’esperto gli dava il via!

Ad un certo tratto del fiume ci siamo fermati e i nostri amici esperti ci hanno fatto fare una breve nuotatina! I ragazzi più coraggiosi dei volontari si sono buttati senza temere nulla neanche l’acqua gelida e si sono lasciati trasportare dalla corrente del fiume!  anche Manuel ha nuotato come un pesce!

Il tempo sul gommone tra una risata e una remata è volato riportandoci purtroppo sulla strada del ritorno!

Ma il divertimento non finisce qua, ci aspetta un’altra avventura con i nostri amici del 4X4… questa volta però sulle ruote!

Diario
Diario di bordo 16: tempo – Più di uno 0 – 1

E nonostante le previsioni pessime (io ho guardato ogni giorno il meteo rompendo le scatole perfino al president in vacanza x decidere un Piano B per l’eventuale pioggia) finalmente siamo riusciti a fare l’uscita in barca a vela!!
Certo la sveglia è suonata presto per tutti quindi all’andata i nostri pulmini erano pieni di “occhi da bogoni”, gente che russava e un silenzio abbastanza inusuale per noi… di solito si sente quando siamo tutti insieme!!!
Il 10 agosto è la serata delle stelle cadenti e dei desideri… ma per l’intera giornata nessuno di noi ha minimanete pensato a qualche desiderio da esprimere: lo stare insieme, il divertirsi, il solcare l’acqua del lago trasportati dal vento… tutto ciò che avremmo potuto volere, ce lo avevamo.
LA mattinata è partita un poco a rilento causa la mancanza totale di vento e il sole che giocava a nascondino. Quindi al posto del bagno ci siamo fatti un giretto tutti insieme lungolago, per sgranchire un poco le gambe e fare un po’ di moto in previsione del relax totale della barca a vela.
Qualcuno non era molto entusiasta di fare due passi (Riky, Ale… pelandroni!!) ma tra chiacchiere e supportandoci a vicenda nessuno se ne è rimasto seduto al bar. C’è chi raccontava degli aggiornamenti amorosi in famiglia (manuuuuuu pettegolo ;P) chi invece ci aggiornava sulla propria situazione sentimentale (mario latin lover…) mentre le coppiette assodate camminavano mano nella mano persi negli occhi dell’altro (Andres e Barbara, Angela e Manuel…dolcissimiiii!).
Pranzo presto e veloce per digerire prima e poter così andare in barca a vela senza correre il rischio di stare male mentre inizia la preparazione: crema solare, asciugamano, ciabatte e salvagente…. il Più di uno è pronto per salpare!!!
Divisi in barche abbiamo passato 3 ore in totale relax e pace….le onde, il vento, il movimento della barca… veniva quasi da dormire. Peccato che ogni tanto bisognava “aiutare” il capitano della nave (Chiara e Marta…siete delle schiappe, l’abbiamo assodato 🙂 ) con la vela e le mille corde che c’erano. Secondo voi mi ricordo qualcosa delle mille cose che mi ha spiegato prima di partire????
Anche senza fare nulla, il sole che inizia a picchiare forte, il continuo muoversi, la giornata iniziata presto…verso la fine del viaggio la stanchezza si fa sentire e si decide di andare verso il porto da cui siamo partiti. Salire, ma soprattutto scendere con tutti i movimenti della barca non è così facile, vero Gio??
Ancora prima di cambiarci ci si fionda su bottigliette di the e gelati; ci sentiamo alla stregua di poveri beduini nel deserto… liquidi a noi!!!
Dopo aver ricaricato le pile, bisogna armarsi di pazienza e prepararsi psicologicamente per la coda che ci attende per tornare a casa. Ma per fortuna la nostra guidatrice e la sua aiutante (grandi Je e Vero!) ci portano tra stradine sconosciute così di coda ne facciamo gran poca 🙂
che dire?? grazie prima di tutto al signor tempo che ha voluto regalarci questa bellissima giornata graziandoci, ma soprattutto agli amici del circolo nautico
Brenzone…e naturalmente, all’anno prossimo!!!

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Diario di bordo 15: vento che c’è, vento che manca…vento di libertà e speranza

Diario (riflessioni) della giornata al Deltaland del 27 luglio 2014
C’è una leggenda che racconta il primo volo umano, quello di Dedalo e di suo figlio Icaro che, per uscire da un labirinto dove erano prigionieri, si costruirono con piume e cera un paio di ali ciascuno e che, dalla sommità del muro, complice una forte raffica di vento, si lanciarono verso il cielo per ritrovare la loro libertà.
E proprio così, ieri, in un raro pomeriggio di sole di questa estate pazzerella, dalla sommità della collina, i nostri ragazzi, imbragati fino ai denti, aspettavano che l’aria (immobile) desse un cenno per cominciare la super rincorsa giù per il prato con la speranza di gonfiare la vela del parapendio e alzarsi in un volo di….? Di libertà?
E chi lo sa se di libertà, ma di certo per ognuno quel volo ha avuto un sapore tutto personale: per il Gabry era “il volo da San Zeno di Montagna (quasi quasi lo abbiamo convinto!) come mi aveva detto quello là!”, per la Rugo era il volo da far vedere a mamma e papà “con un po’ di paura” (sia mai!) prima di tornare a casa, per la Francy Pavani era il volo (fantasticato e mancato, acc!) tra le braccia del presidente.
E che dire di quello di Andres, che per più volte si è assicurato che fosse il volo “ nelle mie possibilità”; e quello di Barbara? Il suo volo non poteva che sapere di felicità dopo un “Guardami Andres”.
Quello di Angela è stata “un’impresa di volo”: tutti impazienti sotto il caldo e… “dov’è la Angela?”
A fare riscaldamento: hop-hop, corsetta su e giù per la collina (perchè lei è la sportiva del gruppo, che fa nuoto!)
“dai, Angela!-le grida qualcuno- che la bava di vento se ne va!”, e quando si decide, l’aria se n’e andata davvero e il fiato è corto per la rincorsa; a correre per lei saranno quelli del deltaland!!
Per la nostra Isa il volo è immancabilmente fashion, sempre sul pezzo: lo smalto alle unghie si intonava casualmente (?) ai colori della vela.
Per qualcuno è stato “il primo volo”, per qualcun’altro è stato un “non volo”: fine della bava di vento, “che delusione”, pazienza!
Questi sono solo alcuni dei momenti che ho potuto osservare da sotto la visiera del mio cappello ai piedi della collina e non c’è stato ragazzo che, anche dopo un planaggio “ruzzolato” non avesse stampato in viso un sorriso. Missione compiuta: ci siamo divertiti tutti insieme!
Perciò: tutti a mangiare!
Così si è conclusa la giornata al Deltaland, “alla faccia delle previsioni meteo” ha sottolineato qualcuno.

Un grazie speciale a tutto lo staff del Deltaland che ha affiancato e incoraggiato i nostri ragazzi su e giù per quella collina: arrivederci all’anno prossimo con entusiasmo rinnovato e speriamo con vento almeno a 7 nodi!

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Diario di bordo 14: io sono felice in mezzo agli amici

Caldo, zanzare, possibile pioggia…ormai sappiamo che con qualunque tempo noi del Più di Uno… non ci fermiamo!!
Siccome alcuni di noi era a trascorrere una settimana in campeggio in compagnia, con i pochi rimasti a casa abbiamo deciso di andare a trovare i nostri amici.
Macchine pronte, all’arrivo non facciamo nemmeno in tempo a scendere che veniamo assaliti da urla di gioia e saluti…. nemmeno i VIPS hanno così tante persone ad attenderli!!
prima di poter muovere qualche passo, ci viene messo al polso un braccialetto rosso, che ci identifica come ospiti ( d’onore diciamo) del camping.
Posto bellissimo, nella strada per andare a mangiare al ristorante vediamo tantissimi piccoli bungalow con famiglie, un campo da minigolf e una piscina spettacolare con ben 2 scivoli…peccato per l’orario sennò un bagno… ci sarebbe anche potuto stare! 🙂
Come sempre la cena passa tra chiacchiere, racconti, si parla delle vacanze, di chi parte e chi resta “Uffa mi tocca stare due mesi in Calabria”… come Giada, e dici anche uffa??? Si perchè non posso venire alle uscite con voi.
Della serie… preferiamo stare tra noi amici… e chi aveva il dubbio??
Il ristorante era attrezzato con tovagliette di carta e al centro di ogni tavolo dei colori a matita.
Detto fatto, la creatività si è impossessata di noi.
Tra chi dovrebbe dedicarsi ad altro ( Giorgio… non è proprio il tuo forte) e chi disegna cuori con più nomi ( Giacomo sei un latin lover!!) non possiamo non dare ad Andrea il riconoscimento come migliore scritta, che parla al posto del nostro gruppo:
“ sono felice in mezzo agli amici”.
E noi del Più di Uno… siamo sempre felici !!!!

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diario di bordo 13: Stesse emozioni, stessi amici del Nivola

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Maggio porta sempre con sè tantissime feste… festa della mamma, comunioni, battesimi.. e per noi arriva l’immancabile e ormai assodato momento del Nivola!!
E scusateci se è poco… moto ed auto d’epoca con i loro autisti sono a nostra disposizione per un bellissimo giro partendo da Raldon e dintorni.
Fermi tutti!!! è d’obbligo la maglietta bianca del Più di Uno! Chiara apre il borsone e poco a poco tutti i ragazzi e volontari sono di bianco vestiti (ad eccezione di Riccardo e chiara che son rimasti senza… l’anno prossimo rimedieremo!!).
Magliette FATTE.
Caschi MESSI.
macchine SCELTE.
Ok non ci resta che partire!!! Tra moto, macchine decapottabili e uno stupendo furgoncino wolksvagen un poco datato, le strade si fermano per il nostro p’assaggio e non poche persone ci ammirano e invidiano per il lusso concessosi.
Siccome andare in giro stanca (eh si… anche questo ci stanca 😉 ) facciamo una prima tappa all’azienda Villafruit dove dei gentilissimi proprietari ci accolgono e offrono a ciascuno di noi un sacchetto per la merenda pieno di squisita e fresca frutta… che bontà!!
Poi diretti a pranzare che il sole inizia a scottare per bene ed i nostri centauri rischiano di cuocersi sulle loro moto. Un pranzo da re… cibo buonissimo e tantissimo!!! Arriaviamo alla fine che il ritilamento è quasi l’unica soluzione per alzarsi!
Per fortuna tra un piatto e l’altro c’è chi fa del sano movimento ballando, vero Dan??
Ok, l’orologio segna già le 15!
Un poco in ritardo sulla tabella di marcia, ripartiamo per tornare a Raldon dove i genitori ci aspettano per una merenda insieme e per le premiazioni dei notri ragazzi e degli autisti che ci hanno accompagnato in questa giornata.
Uno a uno i ragazzi vengono chiamati e ricevono un graditissimo pensiero ciascuno, accompagnato da una bellissima piantina per tutte le mamme.
E una sorpresa per noi volontari: una macchina fotografica per fotografare le nostre uscite ed un hard disck per contenerle… proprio quello che ci serviva (così non intaseremo il pc della nostra informatica Chiara)!!!
Foto, strette di mano, nomi al microfono… non abbiamo nulla da invidare al Red Carpet!!
Verso la fine Andrea sfodera il suo repertorio di canzoni… pochi minuti dopo un gruppo di noi è già in pista a ballare. Si passa dal liscio, ai balli di gruppo, al trenino… insomma, chi ci ferma a noi del più di uno???
Siamo già pronti per l’anno prossimo amici del Nivola!!

Diario
diario di bordo 12: Allo Zoo Safari – Quando la cattività non è così cattiva –

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Sfido chiunque a non conoscere il Leone Christian.
Se il nome non vi dice nulla, potete cercare il filmato dell’abbraccio tra lui, Rendall e Bourke su internet: dagli anni 70 è l’emblema dell’amicizia tra l’uomo e gli animali.
Christian fu acquistato ancora cucciolo ai Magazzini Harrods a Londra, visse con i padroni per un anno e successivamente rimesso in libertà in Kenia. A distanza di quasi tre anni il leone, ormai reintegrato tra i suoi simili, non solo li riconobbe, ma riservò loro un’accoglienza di cui nessun essere umano sarebbe stato capace.
Guardatelo.

Il nostro nutrito gruppo ha smesso di contare gli amici a quattro zampe che ci tengono compagnia a casa: cani, gatti, criceti, canarini… l’amore per loro non ha bisogno di troppe parole, basta lo scodinzolio di una coda, un naso umidiccio sulla guancia, le fusa di sottofondo sul divano.
Ma quanti animali non abbiamo mai visto, se non dallo schermo della tv?
Esistono dei luoghi dove sono tenuti in cattività, ma che così cattivi non sono, luoghi che ricreano le foreste, le savane, i grandi laghi e diventano casa per specie che la maggior parte di noi difficilmente incrocerà nel loro habitat naturale.

Allora perché non andarci? E’ anche vicino! FORZA PIU’ DI UNO, ANDIAMO ALLO ZOO!

Per noi è stata una nuova avventura, nata da un colpo di genio di Betty, sostenuta ed organizzata per mesi, un’uscita nuova, impegnativa, che ha coperto l’intera giornata e ha messo alla prova anche la nostra resistenza fisica. Connessi costantemente al meteo, che ci voleva bagnati, ma che ci ha graziati fino all’ultimo, regalandoci un mezzo sole e temperatura mite, abbiamo passato un’intera giornata al Parco Faunistico di Pastrengo.
In un solo giorno siamo saltati tra Europa, Oceania, Africa, Asia e America, abbiamo incontrato mammiferi, uccelli, rettili, ci siamo piacevolmente persi nel verde….

Ai punti di ritrovo con gli zaini pieni di panini e bibite (oggi pranzo al sacco), siamo arrivati alle 10.30 e tempo di fare i biglietti, siamo stati accolti da una colonia di Aironi Rosa… Naso infilato nella cartina, abbiamo percorso a bocca aperta i percorsi segnalati, ci siamo imbattuti in rinoceronti ed ippopotami, leoni, scimmie, lemuri…..

Ma, ad un certo punto…. Più che l’amor, potè il digiuno!
La curiosità era tanta, ma la fame era feroce più dei felini della Savana! Tappa all’area pic-nic, banchetti differenziati, caffè e qualche minuto di relax.

Tempo di recuperare le forze e via: il tour è ripartito con felini di cui nessuno conosceva l’esistenza, coloratissimi (e rumorosissimi!) pappagalli, rettili, orsi e caprette che si arrampicano su di noi appena stabilito che avevamo del cibo da donare!
Peccato per il Ghepardo, lui non si è proprio fatto vedere! Dislocati in più punti di avvistamento, aguzzando la vista, facendo incredibilmente silenzio, giocandoci fino all’ultimo secondo di pazienza, abbiamo aspettato e sperato invano!

Puntualissimi alle 17.00 eravamo a casa, pronti per rivederci di li ad una settimana, con l’emozione che sciama e lascia lo spazio per una serenissima stanchezza!

Per tirare le somme: un’uscita nuova, tempo buono, gruppo affiatato, meravigliosi animali, un po’ di attività fisica all’aperto….

Diario
diario di bordo 11: sul caaappello, sul caaappello…..

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Poteva mancare una seratona in compagnia dei nostri amici alpini di isola rizza?!?ovvio che no!
Grande cena sabato sera, e se diciamo grande è perché lo era davvero!! ma quanti eravamo ragazzi??!40??!? macché sicuramente sorpassavamo la 50ina abbondantemente!

come la tradizione vuole ci aspettavano un bel tavolone imbandito, la loro immancabile camiciola a quadri e il loro splendido sorriso!

che bello ritrovarsi dopo un anno!!! Una bella foto di gruppo con il cappello piumato prima di sederci a tavola e via con il banchetto!

Durante la cena  sottofondo musicale e tante risate ci hanno accompagnato fino al mitico karaoke!

michele che interpretazione di “io vagabondo”! tutti cantavamo a squarciagola! Eravamo a cena o a x factor!?!??

E poi…34 76 88 3 5…tombolaaaaa!! Vibravano nell’aria numeri,terni,cinquine come se piovessero!

Grande concentrazione e tensione per i nostri giocatori che, chi più e chi meno,hanno vinto dei buonissimi premi… Nutella colombe e uova di Pasqua! w la dieta!! Si sa che noi del più di uno non ci facciamo mancare proprio nulla e….naturalmente…. il buffet dei dolci portati dai nostri ragazzi era buonissimo e fornitissimo!
Che dire di più?!?amici ci vedremo sicuramente l’anno prossimo!

Dicono di Noi
Sara Cantoni, una blogger di moda, parla di noi e della Geox…

geox

www.nonsoloshopping.eu/nss2/?p=6074&lang=it

Un’esplosione di gioia e creatività, ecco come definirei in due parole la collezione Geox For Valemour in vendita da venerdì 20 marzo 2014 presso 250 punti vendita Geox in Italia.

Il progetto nasce dalla collaborazione dell’azienda calzaturiera veneta con Valemour, marchio sociale Veronese creato grazie all’appoggio dell’associazione Piu Di Un Sogno e che si propone di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone affette dalla sindrome di down. Il nome Valemour rappresenta l’unione tra Vale (ossia valore) e Glamour, simbolo del mondo della moda.

Il progetto Geox For Valemour si fonda su un concetto fondamentale: il lavoro garantisce autonomia. Un’autonomia che per le persone affette dalla sindrome di down spesso è difficile da raggiungere. In questo caso Geox ha investito in Valemour coinvolgendo i ragazzi nella realizzazione di questa limited edition composta interamente da pezzi unici, come le persone che li hanno realizzati e, dal mio punto di vista, ci ha decisamente guadagnato!

Ho avuto modo di partecipare alla presentazione della linea venerdì scorso nel punto vendita Geox di Via Mazzini (Verona) insieme a Paola The Mora Smoothie e non posso nascondere il mio entusiasmo per la collezione.

Tra l’altro durante l’evento ho avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con alcuni dei ragazzi che hanno partecipato al progetto e con i loro genitori e vedere l’entusiasmo e l’emozione negli occhi di quelle persone ha dato ancora più valore al progetto stesso.

Le tele colorate che compongono la base delle sneakers (uomo, donna e bambino), le sciarpe e le borse della collezione sono state realizzate a mano dai ragazzi e i risultati sono stupefacenti.

Trovo le sneakers una perfetta soluzione per la prossima stagione primaverile (da notare i toni di rosa che rientrano perfettamente nei trend stagionali), le sciarpe sono leggere ma colorate, ideali per le stagioni intermedie e le borse … vabbè … che ve lo dico a fare? Sono meravigliose: ampie, capienti e … colorate!

Anche i prezzi rientrano in un range intermedio, soprattutto vista l’alta qualità dei materiali e il meraviglioso messaggio che questa collezione porta con se: 59,90 euro le sciarpe, 89,90 le sneakers e 99,90 le borse (trovate la linea in alcuni punti vendita e online).

Potete trovare ulteriori informazioni sul sito Valemour e su quello di Geox (dove anche possibile acquistare la collezione). E’ stato anche realizzato un video per raccontare il progetto che vi consiglio di guardare: vale davvero la pena!

Bisous

S.

Diario
diario di bordo 10: +d1 – Pioggia / 1 – 0

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Suona la sveglia, già non è un bel momento…. Ti alzi, apri la finestra…..
MA COS’E’ STO TEMPO?!?!

Insomma, dopo giorni di sole, dopo le prime fioriture, dopo il cappotto che sembra essere azzardato, un colpo di coda dell’inverno! E proprio oggi, che dobbiamo andare allo stadio!

Perché è vero, può piacere oppure no, ma citando JorgeLuis Borges “Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per strada, li ricomincia la storia del calcio”.

Il lato positivo, almeno non piove…. E invece eccola li, la pioggerellina che parte fine fine e aumenta, sempre peggio mentre si avvicinano le 18.30 e ci avviamo al punto di ritrovo….
Vabbè, tanto a noi chi ci ferma? Un maglione in più, l’ombrello, l’impermeabile e il nostro entusiasmo sono sufficienti ad affrontare anche il meteo avverso, tanto il sole ce l’abbiamo dentro!

Siamo puntuali, anzi siamo in anticipo, ci strizziamo festosi fuori dalla Pizzeria San Marco in un arcobaleno di ombrelli colorati, mandiamo via i genitori dopo aver fatto il pieno di raccomandazioni sul coprirsi bene e adesso PIZZA!
Matteo è in tenuta di combattimento: cappellino del CHIEVO, maglietta del CHIEVO, sfondo del cell del CHIEVO…. Ma tra le foto ci tiene anche a mostrarci lui ed il suo idolo, Max Pezzali… E la sua bellissima Ilaria, che dovrà aggiornare sugli sviluppi calcistici in tempo reale!

Ci sistemiamo, ordiniamo.
Abbiamo due ferite questa sera, Isa ha perso una delle sue sempre chicchissime unghie e Angela ha un polso dolente per una caduta… Ed è meraviglioso vedere come una taglia la pizza all’altra, perché l’amicizia vera non ha bisogno di grandi gesti, basta un coltello!
Un po’ di confusione con le pizze che arrivano e non arrivano (ma intanto una ce la offrono e la nostra fame da lupi ringrazia!) e siamo già pronti per lo stadio, la partita inizia alle 20.45.
Claudia ci ha visto lungo, oltre all’ombrello sfodera l’impermeabile giallo, ci infila sotto la borsa ed è quella che sta meglio di tutti, ma anche Gabriele è stato saggio, infila una felpa in più e fa tre giri di sciarpa, perché intanto continua a piovere e tutto sembra, fuorchè primavera.

Avanti +di1, passo lungo, in alto con i cuori e ombrelli aperti!
Appunto, gli ombrelli… Dentro allo stadio non ce li fanno sicuramente portare, dove li lasciamo? Detto fatto, spunta una shopper per la spesa e tutti dentro!

Inizia la partita, ci accomodiamo, Matteo, Ludovica e Mario sono incontenibili, seppur su due fronti differenti…. Povero Chievo, la tifoseria è veramente minima, la Roma riscuote decisamente più successo…. E infatti ci prendiamo due gol e da li non ci muoviamo più!

La partita finisce e abbiamo i nasi rossi, piove ancora e dobbiamo tornare…. Recuperiamo gli ombrelli, quelli che restano, qualche BUONTEMPONE (chiamiamolo così) li ha selezionati….
Stupore iniziale, certe cose non si concepiscono, un po’ di amarezza, cosa facciamo? Quello che facciamo sempre: condividere!

Condividere un ombrello in due, un lembo d’ impermeabile, una serata divertente…
CONDIVIDERE UN SOGNO!

Ciao a tutti!

Dicono di Noi
Geox for Valemour…. l’Arena ci racconta

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I ragazzi Down colorano la nuova collezione di Geox
Hanno lavorato su 6500 teli di canvas e seta, seguiti dai designer

Una festa. La festa di tutti i ragazzi della Fondazione Più di un Sogno, che hanno partecipato al lancio della nuova linea di accessori Geox for Valemour che loro hanno contribuito a realizzare: una fantasiosa esplosione di colore dipinta a mano (dai ragazzi della Fondazione che si occupa di giovani affetti da sindrome di Down) su sneakers, borse e foulard e che è stata presentata ieri nel negozio di via Mazzini. In simultanea anche nei negozi Geox di Milano, Torino e Padova.
La particolare bellezza di questa collezione è che Geox ha commissionato a Valemour, marchio sociale ideato dalla Fondazione Più di un Sogno, la produzione e la lavorazione dei tessuti, coinvolgendo 40 ragazzi con disabilità intellettiva nei processi pittorici ideati e curati dall’artigiano del colore Fulvio Luparia che è riuscito a far esprimere il loro vero talento per le cromaticità.
Sono stati 6.500 i teli di canvas e seta dipinti a mano dai ragazzi, diventando materia prima di una collezione in cui ogni accessorio è unico e diverso dall’altro, secondo le differenze della resa delle tinte in superficie.
«Lavorare con i ragazzi è stato semplice, superata la diffidenza iniziale. Temevamo che non venissero rispettate le tempistiche invece sono stati perfetti», ha detto Cesare Franchina, brand manager di Geox, in mezzo ai ragazzini orgogliosi. Giocando con i colori in libertà, attraverso la loro spontaneità e semplicità, i ragazzi hanno applicato le vernici atossiche utilizzando pennelli e rulli a stampa.
Grande come un progetto di vita vera e slegata dal concetto di assistenzialismo, l’iniziativa è nata con l’obiettivo di offrire una concreta opportunità di lavoro alle persone con disabilità intellettiva, sostenendo il messaggio di responsabilità sociale e l’inserimento delle persone diversamente abili all’interno del mondo del lavoro attraverso gli impegni della vita quotidiana e l’espressione della creatività. Nel negozio, tra i tanti curiosi, anche il sindaco Tosi e il nuotatore Luca Marin
La collezione è disponibile attraverso il canale E-commerce e il network di 250 negozi Geox in Italia, dove sarà offerta una limited edition aggiuntiva di shopper del valore di 3 euro, realizzate nelle stesse tonalità della collezione Geox for Valemour: i proventi delle vendite di questa edizione limitata saranno devoluti a sostegno del programma della Onlus, rivolto all’inserimento lavorativo delle persone con sindrome di Down. A.V.