Diario
Diario di bordo 4: Jambo club 4X4

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Anche quest’anno i nostri grandi amici del Jambo Club 4X4 di Verona ci hanno ospitato sui loro “mezzi” per farci vivere un’esperienza emozionante!

Ma quanti eravamo?!? In 49 piùdiunesi e una 20 di piloti e più al punto di partenza! (poveri i nostri fotografi per prenderci tutti!!)

Partiti da Porta Palio abbiamo conquistato la città con un serpentone interminabile di 4X4 super attrezzate, gommate e ruspanti che ci hanno accompagnato per le viette più nascoste della Valpolicella regalandoci panorami e rovine meravigliose che senza di loro non avremmo mai visto!

Ci siamo arrampicati con questi bestioni rombanti per sterrati da paura! Sassi, fango e folta vegetazione non ci hanno fermato e, affamati e su di giri, più quasi dei motori delle jeep, siamo arrivati fino a ponte Schiocco!

Durante il viaggio c’è anche chi è riuscito a dormire tranquillo tra scossoni e arrampicate (Riky!!! svegliaaaa=), chi ha urlato dalla gioia e dall’adrenalina, chi comunicava con l’attrezzatura “CB” come fosse un walkie-talkie!

Quante risate e quante emozioni!

Dopo un bel pranzetto insieme ai Jambo’s men e un meraviglioso ringraziamento della loro presenza nelle nostre uscite (e dopo un pensiero da parte del Club ai nostri meravigliosi ragazzi) siamo ripartiti rombando per la loro pista di allenamento!

Buchi pieni d’acqua profondissimi e salite da capogiro!!! PAURAAA!!!!

abbiamo provato tutti la fantastica sensazione di sgommare ed arrampicarci, di impantanarsi nell’acqua fangosa ed uscire vincitori!

Come semrpe è stata una giornata da favola!

Chi ci ferma più a noi???

Grazie Jambo Club! Ci vediamo alla prossima!! siete sempre grandissimi!!!

Diario
Diario di bordo 3: chi vuole la cioccolata???

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Lo sapevate? Il 13 Ottobre 1886 John Stith Pemberton inventò la Coca Cola!

Ma a noi il fattaccio storico è passato un po’ in secondo piano….

Per noi era la Giornata nazionale delle persone con la Sindrome di Down! E quindi eravamo radicati nel nostro stand, nel Centro Storico della bella Verona, tra la Biblioteca Comunale ed il Coin, a vendere la cioccolata per raccogliere fondi!.

Anzi, diciamo che i nostri ragazzi hanno raccolto i fondi, noi avremmo potuto essere lì solo per caso….

Loro, infatti, a differenza nostra, poco si lasciano intimidire dai “no, grazie” o dai “non mi interessa”, per loro nessuno è troppo giovane o troppo snob, per loro sono tutti possibili acquirenti… Tutte persone… Tutte uguali… Quanto c’è sempre da imparare!.

E allora eccoci li, indomiti, contro le nuvole e quell’arietta freschina della metà di Ottobre, che speri sempre che in un’occasione come questa ti grazi, e invece è li, che si fa sentire… Festosi, perché quando siamo insieme niente ci può fermare… Agguerriti, perché la cioccolata va venduta tutta… TUTTA!

Ritrovo alle 15.30, distribuzione di cioccolata, palloncini e brochure, ci lanciamo in mezzo alla folla.

Claudia e Chiara sono malatticie, ma presenti e pronte ad immolare quel poco di voce rimasta per la causa.

Riccardo, come sempre, si rivela il nostro miglior venditore, niente lo può fermare!

E i cuccioli del gruppo, capitanati da Marchetto, hanno dato fondo alle scorte!

Ma Giada sicuramente vince il premio della miglior vendita: placcaggio alla turista in bicicletta e vendita conclusa in perfetta lingua inglese!

Ed è stata anche una buona occasione per rimbeccare chi di noi l’inglese lo schiva un po’… Come dire: lo vedi che serve?!?!?

Alle 16.30 divisione a gruppi e un tentativo di flash mob, forse un pochino in sordina, ma la nostra foto di gruppo che è finita sul quotidiano l’Arena ci ha dato la visibilità che volevamo ottenere.

Inizia a rabbuiarsi, il freddo si fa sentire, iniziamo a stringerci un po’ per coccola, un po’ per calore, ma resta ancora un po’ di cioccolata e va finita: ci vuole l’ultimo colpo di coda!

E allora, in versione mini Sandwich-Man, alziamo i cartelloni colorati che Serena ha fantasiosamente creato e ciarlando come bottegari da mercato (con tutto rispetto, eh!?!?!) incitiamo le vendite!

Esaurimento scorte alle ore 18.30! URRA’!

Adesso la pizza ce la meritiamo proprio, perché, diciamoci la verità, ora che abbiamo venduto tutto…. Il fine giustifica i mezzi, ma troppa cioccolata fa male! Anche se è buona buona, originale e per un nobile fine!

 

PS: a tutti coloro che oggi ci hanno chiesto cos’è la Sindrome di Down, abbiamo dato la stessa risposta, vera, a cui crediamo: E’ QUALCOSA IN PIU’.

E’ quella copia in più del Cromosoma 21, certo, ma è soprattutto la nostra marcia in più: il nostro sorriso, la nostra allegria, la nostra caparbietà, la nostra forza, il nostro esserci a braccia aperte per tutti

Il nostro esserci, sempre. Qui. Ora.

Dicono di Noi
Eccoci sul giornale “L’Arena”!

Essere differenti è normale, flashmob dei ragazzi Down.

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Un flash mob, un sistema di sensibilizzazione utilizzato da alcuni volontari di Piùdiuno anche ieri pomeriggio tra la Fnac e la biblioteca comunale per affermare l’importanza di una cultura della diversità e l’unicità di ognuno, contro i tanti pregiudizi che ancora colpiscono le persone con disabilità. Perché «essere differenti è normale». Le persone con sindrome di Down non sono tutte uguali. È fondamentale conoscerle e metterle alla prova. Per scoprire che molte di loro hanno enormi potenzialità e sono capaci di svolgere una professione con impegno e costanza, di studiare con soddisfazione e di praticare sport ad ottimi livelli. Un lavoro e un percorso scolastico di qualità non sono solo diritti, ma anche gli strumenti più importanti per garantire ai ragazzi con sindrome di Down una vita autonoma, una piena integrazione nella società e un futuro sereno e dignitoso. È il Coordown, coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down che ieri ha voluto celebrare in oltre duecento piazze in tutta Italia la Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down. L’Associazione di volontariato veronese Piùdiuno, aderente al CoorDown, insieme alla Fondazione Più di un Sogno, ha offerto una tavoletta/messaggio di cioccolato in cambio di un contributo per aiutare l’attività sul territorio locale e a livello nazionale. Un cioccolato ancora più buono, perchè ha permesso di raccogliere fondi da impiegare per i ragazzi veronesi. C’è poi la Fondazione Più di un sogno Onlus che si propone esclusivamente finalità di solidarietà nei settori dell’assistenza sociale e socio-sanitaria, della beneficenza e della tutela dei diritti civili. Rivolge le proprie attività a persone con disabilità intellettiva e sindrome di Down di ogni fascia d’età, dalla nascita all’età adulta, e alle loro famiglie attraverso un progetto di vita che comprende tutti gli aspetti dell’esistenza umana. Più di Sogno onlus fonda la sua attività sui principi della condivisione, del volontariato e della sussidiarietà attraverso una rete di organizzazioni e persone che collaborano al raggiungimento della mission. I servizi offerti vengono erogati sotto la direzione sanitaria da un team di professionisti attenti alla qualità delle prestazioni erogate, all’efficienza e al monitoraggio dei risultati.

A.V.

http://www.larena.it/stories/Cronaca/575462_essere_differenti__normale_flashmob_dei_ragazzi_down/

Diario
Diario di bordo 2: allo stadio!!!

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Avete presente quando una cosa non vi piace? Per cui non vi è neanche mai passato per la testa di farla?

Per i bambini è mangiare i broccoli, ad esempio.

Per i gatti è buttarsi in acqua.

Per me è andare allo stadio.

Quindi perché a volte, ma solo a volte, facciamo qualcosa che mai, mai mai mai mai avremmo pensato di fare?

Gli amici… La compagnia giusta!

I NOSTRI RAGAZZI !

Chievo Udinese, 21.09.2013, la prima volta allo stadio di ben due volontarie!

I ragazzi invece sono dei veterani e l’ho capito al ritrovo: pizzeria San Marco alle 17.00 e come di consueto ci siamo già tutti… Solo che loro sono abbigliati a dovere, sciarpa, magliette, striscioni…

Francesca ha anche il cotone per le orecchie, troppo rumore la disturba, immagino già i cori da stadio!

Matteo è una new entry, è anche il suo onomastico ci tiene a precisare, è da gran tifoso ha maglietta e sciarpa che sfoggia con giustificato orgoglio!

Ma le sorprese non sono finite e di novità abbiamo anche Elisa!

Giorgio e Marta arrivano in bici da Borgo Venezia, che sportivi!

Distribuzione dei biglietti, un attimo di panico per una carta d’identità dimenticata, ma per i problemi logistici interviene Stefano ed è una garanzia. Si parte per il Bentegodi, disordinati e festanti, tutti una chiacchiera su come sarà la partita, su chi c’è e chi no, sul lavoro, sulle prossime uscite… E siamo già arrivati!

Niente ci può fermare! A parte i tornelli! Accidenti a loro, bloccano la carovana; la gente spinge, borbotta, ci scavalca, interviene lo steward “Ma insomma!” mentre noi ce ne stiamo buoni buoni e composti… E se non ci fanno entrare?!?!? Saltiamo lo stadio e ci consoliamo direttamente con la pizza!

Inserimento manuale dei biglietti (che sono tanti perché siamo in tanti) e siamo dentro!

Ci piazziamo sui nostri seggiolini, cuscinetto incorporato, zona VIP, e il sole ci bacia… anzi…Ci accieca!

La pazienza è la virtù dei forti e tra un cambio posto, il cotone nelle orecchie, la divisione dell’acqua, Gabriele che intona canzoni a testo modificato per l’evento calcistico, Giorgio che scivola dal seggiolino, il sole tramonta e inizia Chievo-Udinese.

La tifoseria sfegatata non si riesce a tener seduta: Isa, Angela, Ludovica e Matteo srotolano lo striscione, si uniscono anche Francesca e Marta, e facciamo sicuramente invidia alla curva. Il primo gol me lo perdo, arriva dopo un minuto alla squadra di casa ed io do le spalle al campo, più interessata a far le foto ai ragazzi.

Ed io a fine partita chiedo: “Ma la nostra porta… Qual è?!?!”

Diario
Diario di bordo 1: in malga dalla Marghe

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Le previsioni mettevano bel tempo quindi la partenza è stata più che speranzosa, anche se le nuvole che ci hanno accolto la mattina ai punti di ritrovo non promettevano niente di buono.

Come sempre alla richiesta “sono graditi i dolci” i nostri ragazzi sono stati spettacolari: 4-5 crostate, 2 torte la cioccolato (di cui una fatta in casa deliziosa), sfogliatine, biscottini…insomma, una infinità di cose.

L’allegria di stare insieme e di rivedere dopo tempo la nostra “MaLghe” non è stata rovinata (per fortuna) dalla pioggia, che ci ha dato il benvenuti appena passato il cartello Erbezzo.

È vero che non siamo proprio degli atleti nati ma…qualche passo a vedere maialini, pecore e un po’ di montagna lo avremmo fatto volentieri!

Adattandosi senza nessun problema alla forzata immobilità sotto una tettoia e un gazebo (montato all’ultimo istante), il pomeriggio è volato via tra piatti a base di “pecora” (del ragù ci è stato detto dopo che lo avevamo mangiato) e chiacchierate varie.

Abbiamo così scoperto che c’è chi ha cambiato casa ed è andato ad abitare tra pecore e oche, chi ha già chiesto quando sarà l’uscita di S. Lucia dato che ogni anno per qualche motivo se la perde (Andrea quest’anno devi esserci!), chi “aggiorna” su come stanno casa mamma e sorella e cosa succede di nuovo, chi si è fatto un taglio di capelli alla “sonohra” (come Diego giusto?)…e altre mille chiacchiere.

Dopo un giro breve per il caseificio dove un profumino di formaggio ci invitava a restare anche a cena, un po’ prima del previsto siamo partiti per il ritorno.

Credetemi, io anche senza far niente ero stanca…digerire affatica 😉

Dicono di Noi
Gli amici del Circolo Nautico Brenzone parlano di noi

Gli amici del Circolo Nautico Brenzone hanno pubblicato sul loro sito una breve descrizione della giornata passata insieme, con foto annesse. diamo una sbirciata???

Veleggiata “PIU DI UNO”

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I ragazzi durante la Veleggiata

Il Circolo Nautico Brenzone in collaborazione con l’Associazione “Piu’ di Uno O.D.V. Volontari per la Diversita’” ha organizzato Domenica 23 Giugno una veleggiata per far conoscere il magnifico mondo della vela anche ai ragazzi Down.
Dopo essersi ritrovati presso la sede del Circolo e dopo aver pranzato tutti assieme, i ragazzi Down con i loro accompagnatori e con i velisti del Circolo sono saliti a bordo di cinque J24 e di un Proteus, salpando da Castelletto di Brenzone per un’uscita pomeridiana, che li ha portati fino a Campione. Il tempo e’ stato a nostro favore: sole bellissimo e “Ora” costante. I ragazzi si sono divertiti moltissimo e hanno avuto modo di passare una giornata all’insegna dello sport di gruppo.

Al termine della giornata il Presidente del Circolo Luca Brighenti ha premiato uno ad uno i ragazzi con le medaglie del Circolo Nautico Brenzone e con delle maglie Marinepool.

Si ringraziano tutti i Soci e amici che ci hanno dato modo, con il loro aiuto, di dar vita a questa emozionante giornata.
Si ringrazia inoltre la fotografa Sara Gastaldo per le magnifiche foto che troverete al seguente link.

http://www.cnbvela.it/sub/it/news/piudiuno/

Dicono di Noi
Gli amici del Deltaland scrivono di noi!!!

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“Più di Uno” in parapendio per volare oltre i limiti della disabilità.

Esiste uno spazio in cui le differenze si annullano e si “dà voce” anche a chi, spesso, ascolta in silenzio. Bastano pochi, ma essenziali ingredienti per vivere attimi di cui difficilmente ti scordi e per raccontare storie di piccoli, grandi campioni che, nonostante tutto, sorridono, abbracciano, stringono le tue mani come se volessero farti sentire la loro energia, la voglia di essere felici. Il tutto condito in un pomeriggio estivo di sole, entusiasmo, collaborazione, amicizia e una sfrenata passione per il volo che va oltre i confini di una semplice attività sportiva e diventa un modo d’essere e uno strumento di comunicazione, il cui linguaggio universale arriva dritto al cuore di chi ha, almeno una volta, sognato di volare.

Domenica 14 luglio l’ampia area di atterraggio di proprietà della Cooperativa “Deltaland”, a Caprino Veronese, sede del club “Volo Libero Scaligero”, è diventata un “luogo magico” per dare il benvenuto agli amici di “Più di Uno”, l’associazione veronese che segue ragazzi affetti da disabilità intellettiva e Sindrome di Down, afferente alla “Fondazione Più di Un Sogno Onlus” operativa a livello territoriale. “Sono davvero contento: un evento molto bello, i ragazzi sono straordinari e un grazie particolare va a tutti i volontari e ai piloti che si mettono a disposizione per rendere possibile una simile esperienza – ha dichiarato Simone Bailo, presidente del club Volo Libero Scaligero – . Sicuramente mi impegnerò, con il supporto di tutti, a far sì che diventi un appuntamento fisso annuale con la stessa voglia di donare e ricevere emozioni, grazie al volo che ‘ha stregato’ ognuno di noi”.

Sedici gli amici accompagnati dai volontari e attesi dai piloti e dagli istruttori di parapendio e deltaplano, dai quali sono stati coinvolti per osservare i fondamentali di queste due discipline, come la posizione corretta all’interno dell’imbrago, “simulata” su una struttura appositamente allestita, e l’uso dei freni. Nel pomeriggio, complice la direzione giusta del vento, l’adrenalina è salita al massimo nello sperimentare brevi decolli, con il sostegno dei piloti, i quali hanno potuto far vivere ai ragazzi il momento in cui la vela si lascia gonfiare dal vento. Una festa indimenticabile.

“Noi volontari organizziamo il tempo libero dei ragazzi, già maggiorenni, concentrando le uscite in due week-end al mese – racconta Andrea Andreoli, volontario dell’associazione – svolgendo le attività più ordinarie, che per loro sarebbero di difficile accesso, come andare al cinema oppure mangiare una pizza, così come vere e proprie attività sportive. Li abbiamo portati in barca a vela e, per il secondo anno consecutivo, abbiamo accettato con gioia l’invito del presidente del Team Scaligero ParapendioMatteo Guardini, di far vivere loro l’esperienza del volo. Il nostro gruppo di volontari sta crescendo, per fortuna, e questo ci permette di accogliere un maggior numero di ragazzi che, attualmente, sono circa venticinque. Siamo molto attivi e, insieme, vogliamo andare lontano”.

C’è posto per tutti in un luogo in cui protagonista assoluta è la voglia di essere liberamente se stessi. “Sono molto felice di essere stato coinvolto per vivere questo evento che reputo una bellissima idea – afferma Alberto Nonnis, istruttore e fondatore di Yeti Extreme, una associazione sportiva senza scopo di lucro che si impegna a promuovere il Volo Libero a Verona, nella magnifica cornice del lago di Garda – . L’obiettivo è di far sorridere questi ragazzi che sono stati un po’ meno fortunati di noi e far trascorrere loro una giornata assieme a persone di cui fidarsi e a cui affidarsi, anche se solo per poche ore. Credo sia possibile far vivere loro una reale esperienza in biposto, ma non ci si può improvvisare – prosegue Alberto – . Per poterlo fare, si dovrebbe intraprendere un percorso di accompagnamento al volo, per dare, ai giovani amici, ai genitori e ai volontari, l’opportunità di conoscerci e di acquisire maggiore sicurezza in ognuno di noi e in questo sport. Solo a quel punto potremmo organizzare dei brevi decolli a bassa quota. La loro sensibilità è esponenziale e credo che l’aria, dopo l’acqua, sia l’ambiente ideale per accogliere e “coccolare” la loro anima”. Mentalità sportiva per un istruttore di parapendio è …: “Per me lo sport è uno stile di vita e un volano per veicolare valori, in primis quello della lealtà verso se stessi che, di conseguenza, si riversa in modo positivo sugli altri. Se non c’è lealtà, mancano la sportività e il giusto spirito competitivo necessari per essere vincenti e vincitori allo stesso tempo”.

“Abbiamo voluto organizzare questa giornata per fare provare l’emozione del volo a questi ragazzi che vivono una condizione di disabilità – ha affermato Matteo Guardini, presidente del Team Scaligero Parapendio – . Il primo evento si è tenuto l’anno scorso in forma sperimentale e, constatato il successo dettato dall’entusiasmo dei nostri “ospiti speciali”, l’idea di ripeterlo ha coinvolto tutti noi. Oltre a provare l’imbrago del parapendio, vivere una “simulazione” di volo in singolo, sollevandosi da terra poco più di un metro, con l’aiuto degli istruttori e dei piloti, rappresenta per loro un momento di grande empatia e di forti sensazioni. Da molto tempo immaginavo di poter realizzare una giornata di questo tipo e ho avuto l’opportunità di coinvolgere i volontari e il presidente dell’associazione “Più di Uno”, Stefano Nappa, in questa avventura. E’ bello vederli sorridere e aiutarli a superare i timori iniziali, che si trasformano nella voglia di riprovarci ancora. Loro regalano a noi le emozioni più intense”.

Gli “amici speciali” hanno indossato una t-shirt data in omaggio dalla FIVL, Federazione Italiana Volo Libero. Sulla parte posteriore una frase : “Io volo libero”. Tre parole per esprimere una verità che riecheggia tra le righe del grande Jonathan Livingston: “Ciascuno di noi è, in verità, un’immagine del Grande Gabbiano, un’infinita idea di libertà, senza limiti”. Grazie ragazzi per la vostra contagiosa voglia di vivere.